Dai “bigini” all’intelligenza artificiale, per Skuola.net 25 anni di innovazione al fianco degli studenti

Il media studentesco verticale più letto con 8 milioni di utenti in media al mese raccontato da uno dei suoi fondatori, Daniele Grassucci

Chi andava a scuola venticinque anni fa ricorda a cosa pensava durante le lezioni, sovente noiose, magari anche particolarmente complesse e difficili da comprendere? O cosa gli balenava nei pensieri tra le pagine di un interminabile volume di letteratura greca? Oppure, nel momento di indecisione massima, immaginava le possibili ripercussioni dovute all’apertura di un parentesi (tonda, quadra o graffa)? Qualcuno, magari, rifletteva su come sarebbero potute cambiare la scuola, l’istruzione in generale e, con esse, i professori; smettendo, però, quando suonava la benedetta campanella. E poi c’erano Daniele Grassucci e Marco Sbardella che, da studenti di un liceo scientifico, nello stesso periodo stavano progettando e realizzando la piattaforma scolastica del futuro: Skuola.net, che avrebbe debuttato nel marzo del 2000.

Da allora, per la scuola, il tempo non sembra essere passato, e non è proprio un bene per il sistema formativo nazionale. In parole povere: la scuola non funziona. Skuola.net, invece, non smette di crescere con gli stessi compagni di banco di una volta, oggi compagni di board aziendale. In attesa che la politica si svegli, che l’Intelligenza artificiale faccia di noi un solo boccone, in concomitanza con Intersections 2024 – il più grande evento in Italia dedicato a Marketing, Comunicazione, Creatività e Tecnologia – proprio con Daniele Grassucci facciamo il punto della situazione sul mondo dell’istruzione, su Skuola.net e pure sull’AI applicata alla formazione.

Scuola e innovazione: come le tecnologie di ultima generazione stanno cambiando il mondo dell’istruzione?

“Anche in ambito scolastico è in atto una rivoluzione tecnologica, purtroppo non accompagnata da un grado di formazione dei docenti e dei genitori adeguato ai tempi. Mancano, insomma, le basi per vivere in maniera salutare la propria dimensione digitale: è indubbio che ci sia un problema di sovraesposizione alle piattaforme digitali, che negli adolescenti porta problemi di autostima e di rapporto con il proprio corpo, oltre che una serie di problemi cognitivi di cui la distrazione è solo la punta dell’iceberg.

Nel contempo, molti adolescenti trovano spesso nei social una medicina al loro malessere, uno strumento per non pensare alla realtà. Come possiamo rispondere? Educando a usare questi strumenti, in un momento in cui l’AI sta travolgendo tutto. Con la scuola che risulta impreparata ad affrontare la marea. Abbiamo più docenti – in rapporto agli studenti – di quanti non ne abbia la celebrata Finlandia. Va da sé che siano pagati poco, che non abbiano prospettive di carriera e che, quindi, gli si chieda relativamente poco.

La formazione e l’aggiornamento professionale sono assolutamente discrezionali. Tutto questo va a discapito della crescita dei ragazzi. I giovani, però, vanno avanti lo stesso: da una nostra ricerca emerge che ben due su tre utilizzano l’intelligenza artificiale per lo studio e per i compiti, ma solo uno su tre si forma e cerca di migliorare le proprie competenze sull’AI, con i giovani delle classi sociali più elevate anche più attivi su questo fronte perché spinti da famiglie che comprendono l’imminente rivoluzione. Si sta così venendo a così a creare un paradosso: l’AI, che doveva democratizzare l’accesso a tutto, rischia di diventare un amplificatore di diseguaglianze”.

Ed è qui che entra in gioco Skuola.net…

“Noi da sempre intercettiamo i dubbi e valutiamo le lacune del sistema formativo, sia in relazione allo studio delle singole discipline sia riguardo le informazioni su come funzioni la scuola o l’università, nonché sui processi di orientamento, per rispondere agli studenti e alle loro famiglie.

È così che abbiamo creato e fatto progredire non solo il media studentesco verticale più letto, con otto milioni di utenti in media al mese, ma anche un vero e proprio ecosistema digitale orientato alle nuove generazioni e a chi ruota intorno a loro. Precisiamo che gli studenti a cui ci rivolgiamo – dalle medie all’università – sono sei milioni, quindi negli ultimi anni siamo cresciuti anche nella fascia dei giovani adulti e dei genitori.

Da cosa è dipeso? Dalla consapevolezza generalizzata che l’attuale sistema formativo non funzioni a dovere, con i genitori che approdano sui nostri lidi e rendono Skuola la prima risorsa trasversale, un punto di riferimento per giovani e no. Questo perché presidiamo ogni possibile spazio, potendo contare sull’attività settimanale del nostro ufficio stampa e sulle frequenti collaborazioni editoriali, tra tv, radio e stampa che portano a un pubblico ampio la nostra voce.

In tal modo, siamo diventati un media unico e peculiare, con una presenza molto forte sul sito e sui social, con oltre un milione di persone raggiunte ogni giorno. Forniamo una copertura a 360 gradi e, parallelamente, siamo anche un punto di riferimento per le aziende che vogliono investire e per le istituzioni (da noi sono venuti tutti i leader politici). Skuola avvicina gli adulti e i ragazzi proprio perché è riconoscibile da tutti. Rappresentiamo un megafono per i giovani e questo accade perché, anche se noi founder abbiamo 40 anni, implementiamo costantemente il contatto con il mondo studentesco: al resto poi contribuisce un team eterogeneo di Zedder e Millennial”.

Siete stati tra i precursori dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito didattico: come vi ponete, come la sfruttate, come ha cambiato la vostra operatività?

“La sfruttiamo sui contenuti user generated, aiutiamo chi li costruisce nel renderli più adatti agli utenti e lavoriamo sul nostro modello di AI allenato in base alle richieste degli studenti, diventando perciò capace di rispondere con un linguaggio appropriato. Ma attenzione: come già detto prima, usare l’AI senza avere mezzi adeguati per ‘governarla’ è come imparare a camminare con le stampelle; occorre fare degli step, ma se non ho nessuno che mi spieghi come farlo utilizzerò l’intelligenza artificiale nel modo più facile e superficiale”.

Più in generale, cosa ha contraddistinto l’attività di Skuola negli ultimi anni?

“Su tutto la crescita della raccolta pubblicitaria, in particolar modo per merito della progettualità speciale. Noi siamo un punto di approdo e di lancio per i brand consumer, abbracciamo la social responsability, possiamo creare progetti di education nelle scuole, siamo punti di riferimento per le università, circa il 30% degli atenei si rivolge a noi per accreditarsi tra studenti e famiglie.

Fondamentale, in questo, è stata la rivoluzione apportata dall’head of sales Massimo Maiorana, che ha portato in Skuola il modello di integrazione totale tra contenuti editoriali e sponsorizzati: Skuola riesce oggi a gestire oltre 100 iniziative speciali ogni anno con un approccio che è più quello dell’agenzia di comunicazione che dell’editore da cui si acquista qualcosa. Ci sono partner, come Durex, che lavorano con noi da oltre 5 anni, che è un tempo estremamente lungo nel volubile mercato digitale. Questo perché manteniamo le promesse, offriamo competenza sul target, garantiamo risultati e sicurezza”.

Come è stato il vostro 2024?

“Un anno interessante, in cui abbiamo confermato la forte crescita di audience on-site già in atto nel 2023, mantenendo lo stesso livello anche quest’anno. Abbiamo una previsione di chiusura positiva. Abbiamo poi rafforzato la nostra posizione sul mercato acquisendo lo storico portale Tesionline e potenziando il nostro team con l’ingresso di Simone Zaccaria, il direttore creativo con il quale stiamo innovando la nostra linea editoriale. Il prossimo mese di marzo celebreremo i 25 anni online. Il segreto è il costante focus sull’innovazione”.

A proposito di 2025, cosa vi attendete, oltre ai festeggiamenti?

“Un’ulteriore evoluzione della nostra AI e il consolidamento dell’area premium di Skuola, che oggi è l’unico editore in Italia a ospitare una piattaforma di self-publishing in cui gli utenti che contribuiscono a far sottoscrivere abbonamenti con i propri contenuti partecipano proporzionalmente al guadagnano della piattaforma. Vogliamo progredire ancora sul fronte del servizio dedicato alle lezioni private, attraverso la nostra piattaforma Ripetizioni.it, che oggi permette a oltre 20 mila famiglie di trovare un insegnante per le ripetizioni private. Continueremo poi a investire sulla struttura che gestisce le iniziative speciali, per poter sostenere una crescita attesa dai nuovi innesti nella forza vendita”.