Una ragazza su 10 ha raccontato di essere stata insultata dal suo fidanzato, una su 20 di essere stata picchiata. Sono solo i dati più eloquenti di una ricerca svolta da Skuola.net e Osservatorio Nazionale Adolescenza, nell’ambito del progetto “Don’t Slap me now”. Un’ambiziosa campagna di educazione online e offline rivolta ai ragazzi, svolta in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità.
Agire in tempo, prima che sia troppo tardi. Con una profonda e costante opera di educazione all’affettività che insegni ai ragazzi, specialmente se maschi, a vivere i sentimenti con equilibrio e rispetto dell’altro. È questa la missione di “Don’t slap me now”, la campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere a cura di Skuola.net e Osservatorio Nazionale Adolescenza – in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – che parte in questi giorni con un tour nelle scuole e una serie di iniziative online.
Il progetto si propone di raggiungere un doppio, importante, obiettivo: da un lato, analizzare il ruolo delle tecnologie digitali nella diffusione di pericolosi stereotipi; dall’altro, accrescere la consapevolezza e la comprensione da parte dei giovani delle varie forme di violenza – fisica e psicologica – imparando a riconoscere i luoghi comuni e i pregiudizi di cui la “cultura” che li circonda è spesso intrisa. Concetti da diffondere incontrando i ragazzi e le ragazze sia nelle scuole ‘fisiche’, sia nella più grande scuola virtuale italiana (Skuola.net, appunto), nonché nell’agorà dei social media.
Le attività svolte sia online che in presenza, per tutto il 2019, hanno l’ambizioso obiettivo di promuovere un cambiamento socio-culturale nel contesto in cui vivono i ragazzi. Centrale in questo senso il ruolo dei due attori in campo: Skuola.net, il portale di riferimento per gli studenti di tutte le fasce di età, forte della sua conoscenza del target, farà da coordinatore dell’intero progetto; Osservatorio Nazionale Adolescenza, associazione di psicoterapeuti ed educatori tra i maggiori esperti di problematiche giovanili, sarà coordinatore scientifico.
Un impegno, in realtà, partito già da qualche settimana. Nel mese di gennaio, attraverso le pagine del sito di Skuola.net, è stato lanciato un questionario, elaborato dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza, per verificare l’effettiva diffusione delle varie manifestazioni negative tra le nuove generazioni. Una grande ricerca – a cui hanno partecipato 4mila ragazzi tra i 13 e i 19 anni – che sarà il nucleo centrale di un rapporto, presentato alla fine del progetto, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre).
Già ora, tuttavia, emergono alcune evidenze. Ad esempio, circa 1 ragazza su 10 ha raccontato di essere stata almeno una volta insultata o offesa dal proprio fidanzato (in circa la metà dei casi anche in pubblico e per motivi banali); mentre 1 su 20 ha detto di essere stata addirittura picchiata. Ma, anche quando non si arriva a questi estremi, la smania di possesso raggiunge troppo spesso dei picchi elevati: una ragazza su 5 ricorda scenate di gelosia per un abbigliamento considerato troppo provocante; numeri simili per chi ha subìto rimproveri per essere stata (a detta del partner) troppo sorridente con un altro. Per non parlare degli spazi privati “virtuali”, con il controllo ossessivo dello smartphone e la pretesa da parte del compagno di leggere le conversazioni private (il 17% lo fa spesso).
Comportamenti che, seppur con varie sfumature, in 3 casi su 4 vengono perdonati. Quanto basta per non abbassare la guardia e per confermare la necessità di una iniziativa di questo tipo, che rientra tra i progetti sostenuti dal Dipartimento per le Pari Opportunità volti alla prevenzione e contrasto alla violenza alle donne, anche in attuazione della Convenzione di Istanbul.
Così, tra febbraio e novembre, gli esperti dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza andranno in tour nelle scuole, per far riflettere i ragazzi su questi temi: nove gli istituti presi a campione, in tre diverse città d’Italia (Roma, Napoli, Milano) – per dare una fotografia omogenea di tutto il territorio nazionale – in cui si svolgeranno le lezioni di “Don’t slap me now”. Un target trasversale che coinvolgerà studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Con un focus specifico sul ruolo che le tecnologie digitali e i social network possono avere nell’amplificazione, veicolazione e banalizzazione della violenza di genere e nella percezione distorta della sessualità.
Qui il video-racconto della tappa al liceo Augusto di Roma:
Parallelamente, su Skuola.net, verranno pubblicati a cadenza periodica – uno al mese, su un sito dedicato – dei contenuti che approfondiranno i temi di educazione e formazione su cui la ricerca ha rilevato maggiori criticità. Nel corso dell’anno è poi prevista la realizzazione di una massiccia campagna di comunicazione anche sulle piattaforme social, per raggiungere centinaia di migliaia di giovani e diffondere a macchia d’olio, in maniera costante, una cultura del rispetto.
Ma i ragazzi non staranno solo ad ascoltare. Anzi, saranno loro il fulcro di “Don’t slap me now”. Per tutta la durata della campagna, sarà allestita una call for ideas che stimolerà gli studenti a proporre degli spunti per dei video contro la violenza di genere. Idee che verranno raccolte attraverso una pagina web e inviate a un team di esperti che selezionerà le migliori tre, decidendo tra queste la vincitrice del contest. Il premio? La realizzazione dell’idea proposta, affiancati da una vera troupe. Con la proclamazione ufficiale che avverrà durante l’evento finale del progetto. Una voce che, dunque, vuole partire dal basso per arrivare forte e chiara a tutti, istituzioni comprese. Perché solo unendo le forze si può sconfiggere la violenza.