La scuola digitale esiste già, è social, non l’ha fatta il Miur ma la Generazione Z

Le classi 2.0 “ufficiali” sono ancora poco diffuse, però quasi tutti gli studenti hanno digitalizzato le classi su WhatsApp e Facebook. E anche le vecchie ripetizioni stanno cambiando e ora si trovano online.

Da anni si parla di rivoluzione digitale a scuola. E mentre il Ministero dell’Istruzione sta cercando di farla diventare uno standard in tutte le scuole, i teenager a modo loro l’hanno già fatta da soli. Usando gli strumenti che per loro sono più familiari, ovvero le piattaforme di instant messaging e i social network. Secondo una ricerca svolta da Skuola.net su un campione di 6300 studenti nella fascia 11-19 anni,quasi 9 su 10 frequentano classi che hanno un corrispettivo virtuale su WhatsApp (e nella metà dei casi anche su Facebook).

Sempre a scuola con il social

Molto spesso questo spazio non è accessibile ai professori: in 4 casi su 5 il gruppo della classe social infatti viene realizzato invitando solo gli studenti. E se i post dovessero essere condivisi anche i docenti, spesso viene creato un gruppo parallelo per scambiare informazioni che loro non possono visualizzare. Questo trend viene seguito principalmente dalla fascia più matura dei giovani – per esempio gli universitari o coloro che sono all’ultimo anno delle superiori.

In base alla tipologia di pubblico dei contenuti social, le piattaforme assumono funzioni diverse: in presenza degli insegnanti, Facebook viene utilizzato come un registro social; infatti i professori lo usano per comunicare avvisi, info o indicazioni sui compiti da svolgere (73%), scambiare materiale didattico (58%), organizzare gite scolastiche (27%). Alcuni studenti confessano di utilizzare il gruppo social per chiedere consigli personali ai professori (7%) – o aiuto per lo svolgimento dei compiti (16%). Le cose funzionano più o meno allo stesso nei gruppi WhatsApp.

Inoltre, grazie al servizio di instant messaging offerto da queste piattaforme, 1 teen su 3 afferma di scambiare messaggi privati con il proprio insegnante. soprattutto per parlare di argomenti inerenti la scuola. Quasi la metà di queste conversazioni viaggia esclusivamente su WhatsApp, in alternativa si usa solo Facebook o entrambe le piattaforme.

WhatsApp ti aiuta a fare lezione e i compiti

Ma forse ciò che spinge i giovani ad iscriversi ai gruppi social di scuola è il sostegno che possono darsi gli uni con gli altri: quando il docente non è coinvolto nel gruppo, infatti, risulta esserci una buona concentrazione di studenti che si aiutano per la preparazione alle verifiche (44%); non solo, vengono organizzati anche eventi (27%), viene deciso quando saltare la scuola (14%), o, ancora, vengono condivisi post su contenuti divertenti (35%). WhatsApp anche in questo caso, ha la peculiarità di essere preferito per mettersi d’accordo su quando non andare a scuola (23%).

 

Anche durante l’orario scolastico, i social risultano essere utili per lo svolgimento delle lezioni: grazie allo smartphone, si può evitare di fare le fotocopie e fotografare la pagina di un libro, da condividere poi con gli altri membri del gruppo tramite Whatsapp. In questo ambito, vengono utilizzati come canali di contatto anche Twitter e Youtube.

Anche la ripetizione diventa virtuale

Sulla scia di questo trend, anche la tradizionale ripetizione pomeridiana si sta digitalizzando. Dal classico passa parola gli studenti e le famiglie si stanno rivolgendo a internet per acquistare e svolgere le lezioni private. Attualmente poco meno del 10% di questo business si alimenta attraverso il canale online, ma già iniziano ad affacciarsi piattaforme che promettono di uberizzare anche questo mercato. Quella che ad oggi raccoglie il maggior numero di tutor registrati è proprio Skuola.net|Ripetizioni (https://ripetizioni.skuola.net), con oltre 30 mila iscritti sparsi in tutta Italia e pronti ad erogare lezioni su tutti gli argomenti scolastici, universitari ed extra-scolastici. La lezione si può “ordinare” a casa propria, a casa del tutor oppure si può svolgere online tramite Skype. La prenotazione avviene online e anche il pagamento viene gestito dalla stessa piattaforma, tramite un sistema di coupon. A fine lezione, lo studente può anche lasciare un feedback e aiutare chi verrà dopo di lui a scegliere il tutor più adatto alle proprie esigenze.