Sicurezza online, TikTok sceglie Skuola.net per individuare le priorità della GenZ e migliorarne il “benessere digitale”

Il social network di riferimento per gli adolescenti ha chiesto il supporto del portale degli studenti per fare da megafono a “DigitalMente. Imparare, creare e condividere nel digitale in sicurezza”, il progetto che punta sull’educazione alla sicurezza online e sulla spinta al benessere digitale per aiutare i più giovani a vivere al meglio la propria dimensione online. Al centro dell’iniziativa una grande ricerca che ha visto protagonisti gli stessi ragazzi e una campagna social con creator amatissimi su TikTok

Si chiama “DigitalMente. Imparare, creare e condividere nel digitale in sicurezza” ed è il progetto con cui TikTok – assieme a Unione Nazionale Consumatori e con la consulenza della psicoterapeuta Maura Manca – vuole diventare protagonista del miglioramento del benessere digitale degli adolescenti, zoccolo duro dei suoi utenti. Già il nome dice tutto: l’unione tra “digitale” e “mente”, come a dire che quando si usano le nuove tecnologie bisogna usare la testa per evitare di incorrere in brutte sorprese. Al centro dell’iniziativa, una piattaforma educational in cui gli insegnanti delle scuole secondarie di I e II grado possono trovare materiali utili per aiutare i ragazzi a vivere la dimensione digitale in modo sano, costruttivo e soprattutto sicuro. Una missione che ha visto la partecipazione attiva anche di Skuola.net. Il portale di riferimento degli studenti, infatti, ha supportato il progetto sin dalle sue fasi preliminari, cercando di individuare il livello di preparazione e consapevolezza dei giovanissimi sul tema.

In che modo? Lanciando l’Osservatorio “Sicurezza online e Adolescenti”, dal quale è emerso un forte interesse nonché una certa preparazione dei ragazzi nell’approcciarsi alla propria dimensione web. I “nativi digitali” della GenZ, infatti, risultano essere molto interessati all’argomento: l’80%, ad esempio ha letto i regolamenti delle piattaforme online e quasi la metà (44%) ha consultato materiali educational per navigare in modo più sicuro. Inoltre, quasi tutti (83%) sanno che la regola ‘numero uno’ per evitare problemi quando si è attivi su piattaforme web e social network è quella di non condividere con gli altri i propri dati sensibili. In tantissimi (71%) dicono di fare sempre attenzione alle reali intenzioni di persone conosciute prima su Internet che nella vita reale. La maggior parte (65%) è consapevole che è sbagliato condividere in Rete immagini o dati personali di altri senza il loro consenso. E più di 8 su 10 si sono interrogati su come difendere la propria privacy online. Dimostrando di aver recepito le campagne sull’educazione digitale, che negli ultimi anni si sono concentrate proprio su questi temi.

La Generazione Z, però, non si limita alla teoria. Spesso e volentieri mette anche in pratica dei comportamenti virtuosi. Specialmente negli ‘ambienti’, come i social network, in cui è consigliabile tenere ancora di più gli occhi aperti. Per questo, quando usano le piattaforme social – in questo caso la ricerca si è concentrata sui ragazzi in possesso dell’età minima per iscriversi ai principali servizi – solamente 1 su 6 tende a lasciare i propri profili “aperti” a chiunque. E quasi i tre quarti (72%) cercano di arginare i soggetti e i contenuti “inappropriati”. Se si imbattono in comportamenti giudicati sgradevoli, infatti, il 45% tende a segnalare la cosa direttamente ai gestori del sito; il 14% preferisce agire in modo autonomo, pubblicando nei commenti il proprio disaccordo; il 13% ne parla con adulti o coetanei. Purtroppo, non manca chi mette in atto comportamenti non corretti, ma fortunatamente si tratta di una minoranza.

Ma, nonostante questa preparazione di base, vorrebbero saperne ancora di più e chiedono un aggiornamento costante, che magari affronti aspetti sinora poco trattati. Privacy, tempo speso online e fake news i temi sui quali vorrebbero ricevere una maggiore formazione. Perché è vero che, nel “programma” che vorrebbero seguire gli adolescenti, al primo posto – è indicato da oltre la metà degli intervistati (52%) – c’è l’approfondimento dei suggerimenti per proteggere i propri dati personali, ma sullo stesso piano (51%) viene messa la richiesta di consigli per evitare di trascorrere troppo tempo online. Oppure, scendendo leggermente nella scala delle priorità, c’è molto interesse per capire come riconoscere le “bufale” (lo dice il 45% del campione) ma, paritariamente, anche per sapere come aiutare chi incorre in problematiche online (44%). Meglio se organizzando incontri con esperti o gruppi di discussione tra coetanei, magari con una materia ad hoc.

Parallelamente all’avvio dell’Osservatorio, Skuola.net ha anche cercato di raggiungere i ragazzi su un terreno più teen-friendly. Sviluppando insieme a TikTok la content series “Cosa fare se…”, incentrata proprio sul dare consigli utili agli adolescenti alle prese con i problemi più comuni connessi alla loro esperienza online: sexting, grooming, privacy, body shaming, fomo e via dicendo. Per due settimane, #SicuriSuTikTok – hashtag ufficiale del progetto – ha fatto del profilo di Skuola.net il suo punto di riferimento, ospitando dei video di infotainment realizzati da creator e talent popolari sulla piattaforma: nomi come #missmammasorriso, #marcoilgiallino, #fabianamanager, che hanno reso ancora più coinvolgente e accattivante la missione.

“La sicurezza è una priorità assoluta per TikTok – ha sottolineato Giacomo Mannheimer, Head of Government Affairs and Public Policy Southern Europe TikToked è in questa direzione che vengono migliorate e aggiornate costantemente le policy, gli strumenti e le risorse a disposizione degli utenti. Un’attenzione particolare è rivolta agli adolescenti, motivo per cui nel tempo sono stati apportati cambiamenti importanti, incluse misure inedite per il settore, per rendere ancora più sicura l’esperienza degli utenti minorenni e supportare le famiglie con strumenti che permettano di accompagnarli nella loro percorso online. Questo progetto educativo per noi è particolarmente importante, perché la formazione in aula è un momento cruciale per la formazione degli adolescenti ed è proprio attraverso la conoscenza, il dialogo e il confronto gli insegnanti, oltre che in famiglia, che i ragazzi possono riuscire a vivere la loro esperienza online in modo sicuro e positivo”.